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Come Gestiamo la Sostenibilità

Modello di Governance della sostenibilità

Tra le aziende del Comparto sono sempre più diffuse modalità di gestione per integrare la sostenibilità nei processi di governance affinchè  le strategie decisionali seguano  pratiche e criteri ESG di sviluppo sostenibile.

Generalmente i consigli direttivi delle aziende del Comparto, in collaborazione con le direzioni del Sistema di Gestione Integrato Qualità, Sicurezza, Ambiente e le direzioni Ricerca e Sviluppo hanno la responsabilità di sviluppare modelli di business in grado di generare competitività, coniugando insieme innovazione e sostenibilità. Spesso queste direzioni sono affiancate da Comitati di sostenibilità e/o Responsabili della Sostenibilità, con l’obiettivo di gestire le interazioni con tutti gli stakeholder, analizzare gli scenari di riferimento e predisporre un piano strategico di sviluppo sostenibile per la generazione di valore nel lungo periodo.

Nello specifico, per esempio, ICAP-SIRA ha creato una Sustainability Task Force, SOL ha una Direzione Qualità, Sicurezza, Ambiente e Affari Regolatori al cui interno è presente un servizio dedicato alla sostenibilità, comunicazione e mobilità, mentre INEOS ha istituito la nuova figura di Sustainability & Technology Manager.

REMUNERAZIONE SECONDO CRITERI ESG

Alcune aziende del Comparto hanno sviluppato criteri di remunerazione che introducono una componente variabile legata ai temi ESG:

  • Iglom ha un sistema premiante a livello manageriale che include criteri legati a salute e sicurezza;
  • SOL e Prysmian stabiliscono una componente variabile annua lorda di breve e lungo periodo (MBO/LTI) della remunerazione a fronte del raggiungimento di predefiniti obiettivi aziendali in materia ESG.
  • Inovyn conferisce un premio di risultato e ha un piano di incentivazione a breve termine, un programma incentivante corporate per il raggiungimento di specifici risultati di sostenibilità.

Risk Management

Le aziende del Comparto si impegnano costantemente per promuovere integrità ed etica nella condotta aziendale per prevenire il rischio di corruzione attiva e passiva, riconosciuta come comportamento in grado di minare la fiducia e alterare la corretta competizione tra gli operatori del mercato.

Tale impegno si materializza principalmente in due azioni, ovvero l’adozione di un Codice Etico da parte dell’ 88% delle aziende del Comparto, e l’attuazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.lgs. 231/01 (da parte del 72% delle aziende del Comparto).

Il Modello di Organizzazione 231/01 rappresenta il sistema di regole operative e comportamentali che disciplinano l’attività dell’azienda, nonché gli ulteriori elementi di controllo al fine di prevenire i reati e gli illeciti amministrativi per i quali trova applicazione il Decreto; allo stesso modo, il Codice Etico rappresenta il documento di riferimento per quanto riguarda l’approccio all’etica di impresa e raccoglie i principi, valori guida e le regole che formano la cultura aziendale

In seguito all’entrata in vigore del nuovo Regolamento attuativo in materia di Rating di legalità, un indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità, alcune imprese (7 in totale) del Comparto hanno presentato domanda per il Rating all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ottenendo punteggi sopra la media.

RATING ESG

Data la crescente importanza conferita alla trasparenza anche in materia ESG sia da parte dell’opinione pubblica che da parte di finanziatori e banche, alcune aziende del comparto (15 in totale) hanno fatto valutare il proprio profilo ESG da parte di Agenzie di Rating ESG quali Ecovadis, MSCI, Open-es, CDP e Sustainalytics.

In particolare Termisol ha ottenuto la validazione da parte di un ente certificatore dei dati aziendali inseriti nella piattaforma Open-es, ottenendo il riconoscimento come Best Benchmark; mentre Altair Chimica ha ottenuto nel 2023 la medaglia d’oro EcoVadis per la sostenibilità.

Oltre ai numerosi sistemi di gestione citati, le aziende del Comparto adottano sistemi di risk management attraverso i quali identificano i principali rischi, generati o subiti, che derivano dalle attività d’impresa, predispongono le relative politiche di prevenzione e implementano modelli organizzativi e gestionali per la mitigazione del rischio.

Tali sistemi si rivelano particolarmente adatti alla gestione delle tematiche più attinenti alla sostenibilità e soggette a potenziali rischi non finanziari (Ambiente, Salute e Sicurezza, Tutela dalle Risorse Umane, Ricadute sociali, Reputazione, Anticorruzione).

Molte aziende hanno adottato sistemi e meccanismi di gestione anticorruzione, tra i più significativi:

  • Adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo 231
  • Adozione di un Codice Etico
  • Attivazione di meccanismi di whistleblowing, anche in forma anonima, come un numero verde a disposizione di tutti i dipendenti che ritengano di dover segnalare dei comportamenti aziendali non corretti
  • Implementazione di procedure interne di separazione dei ruoli
  • Adozione di Protocolli Reati e Sistema Disciplinare
  • Realizzazione di una matrice dei rischi (SoD) comprendente una revisione dei ruoli e delle mansioni
  • Attuazione di Audit di sistema sulle aree a rischio
  • Formazione specifica su tematiche anticorruzione
  • Valutazione preventiva delle cariche e dei ruoli dei membri direttivi

Sistemi di Gestione e certificazioni

La gestione delle tematiche connesse alla sostenibilità significa, per le aziende del Comparto, dotarsi di sistemi sofisticati e complessi per la pianificazione e il controllo della qualità, della sicurezza, dell’ambiente, della governance aziendale e di altri aspetti specifici del settore. In questo modo, è possibile migliorare la gestione dei diversi rischi aziendali ed ottenere maggior competitività sui mercati di riferimento.

Complessivamente, nel 2023 il panorama delle certificazioni o dei sistemi di gestione in possesso delle aziende del Comparto è il seguente:

4 Fonte: Responsible Care, 30° Rapporto Annuale, 2024

Data l’accelerazione e l’evoluzione normativa in materia di sostenibilità, alcune aziende hanno implementano ulteriori sistemi di gestione e ottenuto certificazioni per il perseguimento della sostenibilità e per valorizzare sempre di più l’orientamento strategico e la qualità dei propri prodotti. In particolare:

  • AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e AUA (Autorizzazione Unica Ambientale): autorizzazioni ambientali che mirano a verificare la compatibilità ambientale di una determinata attività nel rispetto della normativa applicabile di riferimento.
  • AEOF: certificato AEO/Semplificazioni doganali e Sicurezza.
  • CDI-T (Chemical Distribution Institute – Terminals): accreditamento di impianti di stoccaggio da parte di ispettori CDI-T.
  • ECOLABEL: marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Ecolabel UE) che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.
  • EPRTR (European Pollutant Release and Transfer Register): registro che, sostituendo l’EPER, contiene informazioni relative alle emissioni significative di inquinanti in atmosfera, acqua e suolo e al trasferimento di rifiuti.
  • ETS (Emissions Trading Scheme – EU ETS): sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra.
  • FAMI-QS è un codice di Buone Pratiche (di proprietà di FAMI-QS Asbl) per le aziende che operano nel settore degli additivi e delle premiscele per mangimi, ed è finalizzato alla gestione dei processi e dei prodotti (dalla qualifica dei fornitori alla consegna presso il cliente) con modalità tali da garantire la sicurezza igienico-sanitaria e da minimizzare il rischio che prodotti non sicuri entrino nella catena alimentare.
  • GMP+: certificazione relativa alla produzione, trasporto e commercializzazione dei mangimi.
  • ISO 13485: certificazione per i Sistemi di Gestione della Qualità per i Dispositivi Medici.
  • ISO 27001: certificazione per i Sistemi di Gestione della Sicurezza delle Informazioni.
  • ISO 14021: auto-dichiarazione sulle asserzioni ambientali di prodotto.
  • ISSC (International Sustainability & Carbon Certification) Plus: estensione dell’applicazione dello standard ISCC, un sistema di certificazione della sostenibilità legato agli SDG introdotti dall’ONU, in particolare al n.12, volto a “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.
  • Certificazione LWG: riconoscimento che premia le aziende del settore chimico/conciario che gestiscono in ottica di sistema l’impatto ambientale e l’economia sostenibile.
  • SA8000: certificazioneper aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d’impresa (Social Accountability).
  • OEF (Organisational Ecological Footprint): calcolco certificato dell’impronta ecologica dell’organizzazione.
  • Programma Responsible Care: programma di promozione dello Sviluppo Sostenibile dell’Industria Chimica mondiale, secondo valori e comportamenti orientati alla Sicurezza, alla Salute e all’Ambiente, nell’ambito più generale della Responsabilità Sociale delle Imprese.
  • Regolamento REACH: regolamento UE sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche.
  • RSB Roundtable on Sustainable Biomaterials standard di certificazione globale, con revisione paritaria, per la produzione sostenibile di biomateriali, biocombustibili e biomassa.
  • SCC-VCA (Veiligheids Checklijst Aannemers – Safety, Health and Environment Checklist Contractors): standard riconosciuto a livello internazionale per la qualifica del personale che deve operare in Belgio, Paesi Bassi e Germania in stabilimenti petrolchimici o metallurgici e in cantieri di costruzione dove vi sono elevati rischi di sicurezza.
  • ZDHC Manufacturing Restricted Substances List (ZDHC MRSL): recepimento della lista delle sostanze chimiche autorizzate per il proprio processo produttivo per assicurare ai propri clienti che le sostanze chimiche vietate non vengono utilizzate intenzionalmente durante i processi produttivi.

Nel corso del 2022 il Gruppo Biokimica è diventato Contributor della fondazione ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals). La missione della fondazione, principale player del settore a livello globale, è principalmente quello di sostenere le Società ed aiutarle nel progredire verso lo zero scarico di sostanze chimiche pericolose nella filiera del tessile, della pelle e della calzatura con lo scopo di ridurre ed infine azzerare l’impatto sull’ambiente e aumentando di conseguenza il benessere delle persone nel lungo termine. Il coinvolgimento della Società e di tutto il Gruppo Biokimica  nella condivisione degli obiettivi di ZDHC, (già ottenuta la certificazione ZDHC Livello 3 di propri prodotti, la massima prevista nel settore chimico-conciario) resta a conferma del costante impegno del Gruppo nel perseguire i più alti obiettivi di sostenibilità ambientale nel rispetto della salute, tenendo il focus sia sulle attività presenti che su quelle strategiche in ottica di obiettivi futuri alla base della R&S (con il supporto dei progetti LCA e BKLab).

IL PROTOCOLLO DI INTESA

GRUPPO SOLVAY E IL COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO

Il protocollo di intesa tra Solvay, la realtà più rappresentativa del parco industriale di Rosignano Marittimo, e il Comune di Rosignano Marittimo, formalizza un percorso già avviato da tempo di collaborazione reciproca, nel rispetto dei propri ruoli e responsabilità, e di crescente attenzione per lo sviluppo economico del territorio che coincida con il suo sviluppo sostenibile. Il protocollo si inserisce all’interno di una serie di interventi che declinano a livello locale gli impegni assunti dall’azienda con il programma Solvay One Planet.

Il protocollo siglato il 29 settembre 2022 contribuisce all’integrazione del sito produttivo nel territorio, portando vantaggi anche per le varie categorie di stakeholder che vi risiedono – ad esempio, garantendo la possibilità di visitare regolarmente l’impianto e costituendo una piattaforma che faciliti il coinvolgimento dalla comunità.

Tra gli impegni più rilevanti siglati si segnalano quelli in ambito ambientale, tra cui la maggiore attenzione per gli impatti legati agli scarichi in acqua e in atmosfera, attraverso investimenti che garantiscano nel tempo una riduzione dei residui di calcare in mare, delle emissioni di anidride carbonica, dell’approvvigionamento di acqua dalla falda, nonché l’efficientamento nell’uso della risorsa idrica e la protezione della biodiversità. Durante il periodo di riferimento, le azioni previste all’interno del protocollo sono progredite in linea con la tempistica programmata e nella piena collaborazione tra azienda e comune.

OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO DEL COMPARTO CHIMICO TOSCANO PER LA GOVERNANCE della SOSTENIBILITÀ

  • Cooperazione: partecipazione a progetti di gruppo con i vari stakeholder di riferimento per creare sinergie, in particolar modo nella catena di approvvigionamento;
  • Due Diligence: sviluppo ulteriore dell’attività di audit sui fornitori, ampliandone la platea per assicurarsi che le pratiche messe in atto siano corrette dal punto di vista ambientale e sociale;
  • Certificazioni: implementazione ulteriore di sistemi di gestione per anticorruzione, salute e sicurezza, ambiente, e parità di genere.
  • Governance ESG: definizione di processi strutturati per la gestione delle tematiche legate alla sostenibilità nei loro molteplici aspetti.