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Il nostro indotto

La gestione responsabile della catena di fornitura riveste un’importanza determinante per la sostenibilità futura a supporto della strategia aziendale per tutte le aziende del Comparto per garantire l’alta qualità dei propri prodotti e servizi forniti, rispondere maggiormente ai requisiti di mercato e ottenere competitività economica.

Tutti i fornitori delle aziende del Comparto sono chiamati a prendere conoscenza del Modello 231 e i principi dei Codici Etici adottati in modo che le varie realtà aziendali si assicurino che siano rispettate la normativa in tema di sicurezza sul lavoro e tutela della salute, di salvaguardia ambientale, nonché gli standard internazionali in materia di diritto del lavoro.

Inoltre alcune aziende del Comparto hanno ottenuto la certificazione SA 8000 per gestire meglio le proprie situazioni di rischio a fronte di criteri di Responsabilità Sociale relativi alle condizioni dei propri lavoratori e della catena di fornitori e dei subfornitori e hanno implementato processi di valutazione secondo un rating che considera i rischi connessi ai prodotti/servizi fornito, quali la presenza di certificazioni socio-ambientali, solidità finanziaria  e idoneità e adeguatezza, sia da un punto di vista tecnico, che in termini di qualità, sicurezza e ambiente.

Le aziende del Comparto hanno perciò impostato un rapporto basato su regole chiare e trasparenti, con lo scopo di razionalizzare le risorse per il raggiungimento degli obiettivi di business.

I fornitori delle aziende del Comparto operano in settori differenti, tra i quali prevalentemente materie prime, energia e servizi.

La quota totale di spesa per gli acquisti è aumentata rispetto al 2020 (27% circa) passando da un totale di 1,9 miliardi di euro a quasi 2,5 miliardi di euro nel 2021.

 

 

L’analisi degli acquisti delle materie prime, beni e servizi per area geografica di provenienza del fornitore, fa emergere come quelli provenienti da Paesi extra Europei siano predominanti: quasi il 60% del totale. Questa dimensione si spiega in quanto alcune materie prime fondamentali come il greggio provengono quasi esclusivamente dai paesi produttori fuori ambito europeo.

Per quanto riguarda le forniture provenienti da Paesi Europei, il 71,3% è di origine italiana. In particolare, circa un quarto delle forniture italiane proviene dalla Toscana.

 

LE IMPRESE APPALTATRICI

Le aziende del Comparto, nell’ambito di politiche improntate al miglioramento continuo verso la sostenibilità, gestiscono con la massima trasparenza i propri rapporti con le imprese appaltatrici.

Anche per il 2021 le aziende del Comparto dispongono dei dati utili a quantificare il lavoro prestato dagli addetti di imprese terze presenti quotidianamente all’interno dei loro stabilimenti per svariate attività, tra le quali: manutenzione, impianti, pulizia, vigilanza, movimentazione merci e mensa.

È stato stimato che nel corso del 2021 le aziende del Comparto hanno corrisposto alle imprese terze più di 105 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2020 (-19%); tale diminuzione è dovuta principalmente a manutenzione straordinarie effettuate nel corso del 2020, nel periodo post pandemia, ad alcuni stabilimenti tra cui la Raffineria.

Inoltre, monitorando il numero di ore lavorate dai prestatori d’opera, emerge come le ore complessive del 2021 siano state oltre 3,4 milioni; l’equivalente a tempo pieno di quest’ultimo dato (FTE – Full-Time Equivalent) che rappresenta l’unità di misura corrispondente al carico di lavoro di un dipendente a tempo pieno, risulta pari a circa 1.993 lavoratori (Fonte: ISTAT 2011, CCNL Impiantisti, con 1725 ore annue nette)

Questo numero stimato non è rappresentativo di tutto l’indotto in senso lato, ma solo delle persone impiegate da imprese appaltatrici, che svolgono la loro attività all’interno degli stabilimenti.

 

 

Nel corso del 2021 sono proseguiti gli incontri tra i vertici aziendali e i direttori degli stabilimenti con l’obiettivo di diffondere tematiche di comune interesse, quali la prevenzione infortuni, la sicurezza degli impianti e la corretta gestione ambientale lungo tutta la catena del valore. A queste attività si aggiungono i monitoraggi relativi agli audit di qualità, ambientali e di sicurezza, come previsto dai sistemi di gestione di tutte le aziende del Comparto. Inoltre, le costanti e sempre maggiori attività di formazione e di educazione alla cultura della sicurezza, congiuntamente all’applicazione del DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi Interferenze) hanno portato ad intensificare i controlli e migliorato la gestione e organizzazione del lavoro, evitando di utilizzare eventuali organizzazioni non in grado di offrire adeguate garanzie per la sicurezza delle prestazioni fornite. Alcune aziende del Comparto coinvolgono con i propri corsi di formazione in materia di ambiente e sicurezza le principali imprese e autisti operanti nei propri stabilimenti.