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Contesto di riferimento

Lo Scenario normativo in evoluzione

Il tema dello sviluppo sostenibile ha raggiunto negli ultimi anni una dimensione di grande rilievo e sta diventando un tema sempre più centrale per le aziende per essere all’avanguardia e competitive. Si riportano alcune delle iniziative oggetto di incessante attività in merito alla loro evoluzione normativa[1].

[1] Fonte: Piano di investimenti del Green Deal europeo, COM(2020) 21 Final

Le imprese del Comparto Chimico Toscano considerano da sempre la sostenibilità uno dei pilastri dello sviluppo territoriale. Nel loro percorso di sviluppo e crescita economica perseguono una strategia atta a generare ricchezza e, allo stesso tempo, garantire l’equilibrio tra competitività, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, quali elementi cruciali di successo e premesse essenziali per l’affermazione di una vera cultura di impresa. Esistono alcuni concetti chiave legati alla sostenibilità nei quali le aziende del Comparto si riconoscono e che pongono alla base delle proprie scelte strategiche e operative: il Bilancio di Sostenibilità nasce proprio con lo scopo di rendere evidente l’impegno del Comparto verso uno sviluppo sostenibile e verso una rendicontazione trasparente dei risultati conseguiti.

Lo scenario macroeconomico mondiale e la chimica in Italia [2]

Con oltre 2.800 imprese e 3.300 insediamenti attivi sul territorio, l’industria chimica in Italia rappresenta il terzo produttore europeo con una quota pari al 9.5%. Il settore impiega 113 mila addetti altamente qualificati (179 mila, considerando anche la farmaceutica), e nel 2021, grazie ad una rapida ripartenza, ha sostanzialmente ripristinato i livelli di attività pre-Covid realizzando un valore della produzione di oltre 56 miliardi di euro (91 miliardi inclusa farmaceutica). Attraverso l’indotto, la chimica genera occupazione di qualità anche negli altri comparti (basti pensare, ad esempio, ai servizi specializzati in ambito ambientale): si stima che l’occupazione complessivamente generata sia oltre il doppio di quella diretta e superi i 278 mila addetti.

[2] Fonte: L’industria chimica in Italia, rapporto 2021-2022. Federchimica


 

Valore della produzione mondiale: oltre 4.000 MLD (+6,8% vs -0,4% 2020).
Nel 2021, lo scenario macroeconomico è stato caratterizzato da una forte crescita dei volumi e un rialzo dei prezzi, in seguito alla vigorosa ripresa della domanda mondiale. L’aumento della domanda è stato in parte dovuto a un effetto di rimbalzo rispetto all’anno precedente, in parte agli ingenti stimoli fiscali adottati, e in parte alla ricomposizione dei consumi verso i beni industriali.

 


Gli indicatori di sviluppo sostenibile dell’industria chimica europea [3]

L’industria chimica gioca un ruolo centrale in Europa nella conversione ad una società climaticamente neutra e più circolare.

Per seguire la transizione dell’industria chimica verso un’economia sicura, efficiente sotto il profilo delle risorse e circolare, è stato sviluppato un portafoglio di indicatori di sviluppo sostenibile. Questi indicatori sono progettati per misurare i progressi del settore verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e sono organizzati attorno a cinque macro-aree: creare un’economia abasse emissioni di carbonio, conservare l’efficienza delle risorse, collegare l’economia circolare, prendersi cura delle persone e del pianeta e costruire prosperità e competitività. All’interno di ciascuna delle cinque aree, sono state identificate le azioni chiave da mettere in atto.

[3] Fonte: Cefic Sustainable Development Indicators – cefic.org