Trasporti e Mobilità Sostenibile
La mobilità individuale e collettiva di persone e merci è una delle conquiste economiche e sociali più importanti degli ultimi decenni nei paesi industrializzati. Una rete efficace ed efficiente di trasporto è uno dei fattori strutturali che gli economisti associano al benessere territoriale.
L’enorme sviluppo dei volumi di traffico è accompagnato da una serie di gravi problemi, la cui importanza è progressivamente cresciuta nel corso degli ultimi decenni; inquinamento locale e congestione nelle aree densamente popolate, costo dell’energia, impiego prevalente di idrocarburi di origine fossile e conseguente immissione in atmosfera di gas serra (CO2), elevati tassi di incidentalità nell’ambito del trasporto su strada.
Per fronteggiare tali problematiche è fondamentale realizzare un sistema intermodale di trasporto per persone e merci, che richiederà enormi sforzi verso l’integrazione razionale delle infrastrutture fisiche e informative che supportano le diverse modalità di trasporto.
È necessario comprendere in quale misura e con quali modalità è possibile rendere maggiormente sostenibili la logistica e il trasporto merci.
IL SISTEMA PORTUALE
I Porti tirrenici sono un anello strategico per l’economia del territorio e, assieme a tutte le attività ad essi connesse, rappresentano un elemento vitale per il Comparto Chimico Toscano e, un valido punto di riferimento per ciò che riguarda la movimentazione delle merci.
Le aziende del Comparto sono legate ai Porti (soprattutto Livorno, Piombino, La Spezia e Genova) grazie a numerosi accordi volontari con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale per progetti di notevole rilevanza e di interesse comune. La collaborazione tra le aziende del Comparto e l’Autorità Portuale è fondamentale per cogliere tutte le opportunità e sviluppare verso l’esterno un’incisiva competitività, in grado di sfruttare meglio le caratteristiche del territorio e soprattutto valorizzare la rete intermodale di cui dispone la Regione Toscana. Per quanto concerne la portualità toscana, la fusione dell’Autorità Portuale di Livorno con l’Autorità Portuale di Piombino e dell’Elba ha reso ancora più strategica la sinergia tra i due scali, già oggetto di precedenti intese comuni di programmazione. Due scali che, in un’unica gestione, vanno a rafforzare le proprie specializzazioni integrandosi sinergicamente in quei settori ove si intravedono ampi margini di miglioramento. Il posizionamento di alcune aziende del Comparto in prossimità del mar Tirreno consente di avere un fondamentale vantaggio in termini logistici, derivante dalla concentrazione via mare di volumi in entrata ed in uscita.
Nel 2022 le aziende del Comparto hanno movimentato merci attraverso i porti di riferimento per 6,1 milioni di tonnellate, in calo del 17,4% rispetto al 2021. La diminuzione relativa alla movimentazione delle rinfuse liquide è da imputare ad un’azienda in particolare, oggetto di un periodo di fermo produzione per manutenzione nel corso del 2022.
Nel 2022 le aziende del Comparto hanno generato attività per servizi portuali e noli per oltre 34 milioni di euro (+34,3% circa rispetto al 2021).
TRASPORTI E LOGISTICA
Il trasporto su nave e via pipeline risultano essere le modalità più utilizzate in assoluto per tutte le aziende del Comparto, soprattutto per l’approvvigionamento delle materie prime. Il numero medio di autobotti che servono ogni giorno alla movimentazione generata dalle aziende del Comparto è stato pari a circa 650 autobotti al giorno (numero medio giornaliero), in calo rispetto alle 714 autobotti del 2021.
Alcune aziende del Comparto hanno oleodotti che collegano i propri depositi con le strutture portuali del territorio in modo da ottimizzare le attività di ricezione, movimentazione e distribuzione dei prodotti.
Nel corso del 2022 sono state movimentate circa 15 milioni di tonnellate di merci suddivise quasi equamente tra merci in ingresso e merci in uscita: il 37,7% delle merci movimentate risultano non pericolose.
Nel corso del 2022 la maggior parte della movimentazione delle merci è avvenuta via mare (nave e pipeline), per il 56,7% delle merci in ingresso e per il 47,2% delle merci in uscita.
Il trasporto merci su ferrovia è la modalità via terra più efficiente dal punto di vista energetico: a parità di tonnellate, è necessaria meno della metà dell’energia richiesta per lo spostamento su strada e presenta elevati livelli di sicurezza; nonostante ciò viene utilizzata in via residuale, rappresentando circa il 10,9% del totale della merce in ingresso e il 4,4% della merce in uscita.
L’impatto ambientale del trasporto su gomma è superiore rispetto al trasporto su ferro soprattutto per la merce in uscita, rappresenta infatti il 10,5% del totale in ingresso e il 48,4% della merce in uscita: al tempo stesso si evidenzia che tale tipologia di trasporto generi una positiva ricaduta occupazionale non solo per gli occupati diretti del settore, ma per l’indotto di fornitori locali di servizi per gli autotrasportatori: dalla ristorazione all’alloggio, alle manutenzioni e gli altri servizi legati alle persone e ai mezzi.
Le aziende del Comparto, assieme alle autorità competenti, si impegnano costantemente nella ricerca di soluzioni logistiche per minimizzare la percorrenza chilometrica sulle strade: in particolare valutano la possibilità di incrementare le spedizioni in mobilità intermodale verso l’Europa (Germania, Francia del Nord, Benelux, Spagna), le spedizioni in navi bulk verso la Spagna con caricazione dal porto di Piombino ottimizzando sia nel carico delle cisterne che dei contenitori in un’ottica di sviluppo della logistica green.
Un esempio virtuoso proviene da Gruppo Neri, che si impegna nel mantenimento del binario ferroviario e nella promozione del servizio di caricazione ferrocisterne offerto dal deposito.
[14] Fonte: Responsible Care, 28° Rapporto Annuale 2022