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Analisi di Materialità e dialogo con gli stakeholder

ANALISI DI MATERIALITÀ

Nell’ambito della rendicontazione di natura ESG, l’analisi di materialità è volta a identificare gli aspetti ambientali, sociali, economici e di governance considerati rilevanti e significativi per il business del Comparto Chimico Toscano e per i suoi stakeholder.

Tali temi vengono definiti “materiali” in quanto risultano associati agli impatti (positivi o negativi, effettivi o potenziali, di breve o lungo periodo) più significativi che le attività aziendali sono (o potrebbero essere) in grado di generare sull’economia, l’ambiente e le persone, compresi gli impatti sui diritti umani[1].

Al fine di identificare i principali impatti che le attività svolte dal Comparto Chimico Toscano generano o potrebbero generare sulla sfera ESG, è stato avviato un processo strutturato che ha permesso di definire nel dettaglio il contesto di riferimento all’interno e all’esterno delle aziende del Comparto. Tale attività si è articolata nei seguenti passaggi:

  • valutazione dei temi potenzialmente materiali impiegati nell’analisi di materialità del Bilancio 2021;
  • conduzione di un’analisi di benchmark su un campione di aziende competitor, peer e comparable e sulle aziende del Comparto che pubblicano a loro volta un proprio Bilancio di Sostenibilità;
  • analisi di documenti pubblici, articoli, statistiche, osservatori e studi di settore;
  • valutazione dei principali standard e framework internazionali adottati nella reportistica di sostenibilità (GRI Standard, SASB, TCFD, ecc.), inclusi quelli di prossima pubblicazione (es: ESRS, IFRS, ecc.);

Una volta terminata questa prima fase, gli impatti così individuati sono stati clusterizzati in base al reciproco livello di affinità, al fine di ottenere un elenco più limitato di 16 temi ESG raggruppati nei 3 macro-ambiti della sostenibilità (Governance e Sostenibilità Economica, Sostenibilità Sociale e Sostenibilità Ambientale) sottoposto alla valutazione quantitativa dei membri del Gruppo di Lavoro attraverso la somministrazione di un apposito “questionario di materialità”.

In particolare, la valutazione circa il livello di “rilevanza” degli impatti ESG connessi ad ogni tema ha tenuto conto dei seguenti elementi:

  • scala: entità (in senso positivo o negativo, a seconda dei casi) dell’impatto generato direttamente o indirettamente dalle attività aziendali
  • portata: diffusione dell’impatto in termini geografici (es: livello locale, nazionale, ecc.), considerando il numero di stakeholder coinvolti, ecc.
  • carattere di rimediabilità: misura in cui è possibile mitigare o porre rimedio all’impatto una volta che esso si è verificato (da considerare solo per gli impatti negativi)
  • probabilità: probabilità con cui tale impatto potrebbe verificarsi nel breve, medio e lungo periodo (da considerare solo per gli impatti potenziali).

Al fine di identificare i temi e gli impatti ESG realmente “materiali” per il Comparto Chimico Toscano è stata definita la cosiddetta “soglia di materialità”, pari alla mediana dei punteggi finali ottenuti da ciascun tema.

La tabella che segue descrive, per ogni tema risultata materiale per il Comparto Chimico Toscano, i principali strumenti (politiche, procedura, sistemi di gestione, ecc.) adottati dalle aziende del Comparto per presidiare il tema e prevenire o mitigare gli impatti negativi ad essa associati.

[1] Tale approccio, definito “impact materiality”, si basa sull’adozione di una prospettiva di tipo “inside – out”, in quanto incentrata sugli impatti che le attività aziendali generano sul contesto socio-economico in cui l’Organizzazione opera. Il modello della “double materiality”, introdotto dalla nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), richiederà di integrare questo approccio con la prospettiva di tipo “outside – in” che caratterizza invece la “financial materiality”, la quale si focalizza sulla natura e l’entità degli impatti economico-finanziari (sia positivi che negativi) che una gestione più o meno efficace degli aspetti ESG da parte dell’Organizzazione potrebbe avere sulle sue performance, sul posizionamento competitivo e sull’enterprise value.

DIALOGO CON GLI STAKEHOLDER

L’attenzione e il dialogo con gli stakeholder sono pratiche molto significative per le aziende del Comparto, sia a livello locale che nazionale, sia tra gli interlocutori interni che esterni. Grazie a un lavoro costante nel tempo, le aziende del Comparto hanno sviluppato una rete di relazioni con il mondo delle istituzioni, delle rappresentanze, con le scuole, con i fornitori e con la collettività.

Segue un elenco sintetico delle principali attività di dialogo e coinvolgimento che le aziende svolgono costantemente durante l’anno: esse rappresentano la volontà di conoscere le opinioni degli stakeholder e di dialogare in maniera aperta, costante e costruttiva con loro. Si rimanda, inoltre, al capitolo “Dialogo con gli stakeholder” per un approfondimento sull’iniziativa specifica di dialogo con i rappresentanti dei cittadini e delle organizzazioni del territorio, legata al Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano.

L’INCONTRO ANNUALE CON GLI STAKEHOLDER

Il 4 ottobre 2023 si è tenuto l’ormai consueto incontro annuale tra le aziende del Comparto Chimico Toscano e i propri stakeholder, momento di confronto fondamentale per la condivisione dei risultati raccolti e pubblicati nel presente Bilancio di Sostenibilità.

L’impegno più che ventennale del Comparto Chimico Toscano nell’ambito della rendicontazione di sostenibilità e lo sforzo per la regionalizzazione di tale processo, configura il Comparto stesso come modello e stimolo per altri settori industriali in particolare toscani. Oltre a rappresentare un fattore determinante nella catena del valore di numerosi altri settori industriali del territorio, la chimica si distingue come punto di riferimento per quanto riguarda la rendicontazione dei temi di sostenibilità.

L’incontro annuale con gli stakeholder permette di predisporre delle ottime basi per avviare collaborazioni e partnership tra le aziende del Comparto e i soggetti socio-economici e istituzionali del territorio di riferimento. Infatti, nell’attuale contesto normativo in rapida evoluzione, il Bilancio di Sostenibilità funge da strumento fondamentale non solo per governare la transizione, ma anche per favorire un dialogo tra le imprese e i propri portatori di interesse, quali istituzioni e cittadini, comunicando i propri sforzi in materia di sostenibilità. Il dialogo e il confronto tra punti di vista differenti generano spunti di riflessione e opportunità di miglioramento concrete per la rendicontazione di tematiche specifiche per le prossime edizioni del Bilancio.

Durante il confronto con gli stakeholder è emersa la volontà di perseguire le seguenti direttrici strategiche per lo sviluppo sostenibile del Comparto Chimico Toscano:

  • Consolidare i rapporti con il mondo dell’istruzione per continuare a divulgare le buone pratiche delle realtà industriali del Comparto, sul fronte sociale e ambientale, al mondo studentesco, contribuendo ad una maggior diffusione della cultura della sostenibilità. Questo impegno deve concretizzarsi anche attraverso la creazione di collaborazioni per le realizzazioni di progetti congiunti tra le aziende del Comparto e il mondo accademico, dato l’impegno e il coinvolgimento del mondo universitario in molteplici progetti di ricerca e sviluppo per la tutela e salvaguardia ambientale.
  • Rafforzare collaborazioni con gli istituti di credito, funzionali all’ottenimento di finanziamenti di progetti per lo sviluppo in prospettiva di medio-lungo termine, in adempimento agli obblighi contenuti nella nuova direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive).
  • Incrementare le iniziative di dialogo e ascolto con i cittadini e con le comunità locali di riferimento per poter attuare progetti di responsabilità sociale. Questo dialogo, che viene portato avanti quotidianamente dalle singole aziende con le realtà del proprio territorio con cui si interfacciano, si può espandere per essere ulteriormente inclusivo ed efficace.

Tra le proposte di miglioramento che riguardano il processo di rendicontazione di sostenibilità del Comparto sono emerse, tra le altre, le seguenti:

  • Approfondire maggiormente gli impatti positivi dovuti ai rapporti che le imprese del Comparto instaurano con le imprese del territorio (le cosiddette imprese terze) in quanto i posti di lavoro creati indirettamente grazie alla presenza di importanti realtà industriali sul territorio risultano non meno rilevanti rispetto a quelli creati direttamente dalle aziende del Comparto stesso. Per fare ciò, sarebbe necessario rendicontare maggiormente i rapporti che le legano le imprese terze alle aziende del Comparto, tutte le iniziative e attività realizzate congiuntamente e tutti gli strumenti utilizzati e le soluzioni messe in atto da tali aziende per concretizzare la gestione delle tematiche di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  • Per quanto riguarda le tematiche afferenti la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro delle imprese:
    • Analizzare le tendenze in merito agli infortuni in un arco pluriennale. Dall’osservazione di questi trend, infatti, sarebbe possibile da un lato cogliere l’andamento dei tassi infortunistici del Comparto nel tempo, in risposta ai continui e crescenti investimenti delle aziende volti a minimizzarne la gravità e la probabilità di accadimento;
    • Distinguere gli infortuni gravi da quelli non gravi, dopo aver stabilito una soglia, in modo da riportarli separatamente. Questo in ottica di maggiore fruibilità delle informazioni rendicontate, a integrazione degli indici di gravità e frequenza degli infortuni.

L’incontro organizzato attraverso videoconferenza ha registrato una presenza qualificata e numerosa tra le rappresentanze delle Istituzioni come Comune di Livorno, Comune di Massa, Comune di Rosignano Marittimo, ASL Toscana Nord Ovest, ARPAT, Organizzazioni Sindacali della categoria dei chimici. Inoltre, hanno partecipato rappresentanti di Federchimica, delle Confindustrie provinciali della Toscana, dell’Università di Pisa, delle Forze dell’Ordine e di Istituti di credito.