home > Sostenibilità Ambientale > Economia circolare e gestione dei rifiuti

Economia circolare e gestione dei rifiuti

Tutelare l’ambiente, migliorando gli standard ambientali e di qualità del prodotto, utilizzare processi che riducono le interazioni con l’ambiente impiegando le risorse energetiche e le materie prime con efficienza sono i principali obiettivi sostenibili perseguiti dalle aziende del Comparto.

Le strategie seguite negli anni hanno portato ad un’innovazione costante nei processi, nell’implementazione dei macchinari e in particolare nell’utilizzo di materie prime a basso impatto ambientale: alcune aziende del Comparto stanno sostituendo alcuni materiali con alternative più sicure e sostenibile.

Complessivamente la quantità di materie prime utilizzate nel corso del 2022 è di oltre 7,2 milioni di tonnellate (-11,3% rispetto al 2021); la materia prima vergine risulta quella prevalentemente utilizzata (96,5%).

[19] Fonte: Responsible Care , 27° Rapporto Annuale 2021.

Ove possibile, sono state inoltre intraprese iniziative di recupero dei materiali – in particolare legno, ferro e acciaio. Alcune aziende impiegano o vendono scarti di produzione e sottoprodotti al fine di ridurre la propria domanda di materie prime vergini, tra cui:

  • Altair utilizza un sottoprodotto, il cloruro ferroso (soluzione) e recupera scaglie ferrose di laminazione ed acido esausto;
  • IP Valdarno seleziona e commercializza, attraverso canali commerciali paralleli e secondo norme di legge, sottoprodotti o scarti derivanti dalla lavorazione delle pelli utili per il perseguimento di un economia circolare;
  • ENI, tramite il progetto Waste to Fuel, produce biocarburanti dagli scarti alimentari, ovvero bio-olio dalla frazione organica dei rifiuti domestici. Inoltre sta sviluppando un vettore energetico circolare, ovvero lo studio di sistemi più efficienti per convertire il gas naturale e l’anidride carbonica in metanolo. Infine, in ottica di decarbonizzazione, sta creando metodi per recuperare e riutilizzare lo zolfo eliminando l’idrogeno solforato, trasformandolo da scarto tossico a prodotti utili.
  • INEOS, attraverso il Progetto Next Bag, recupera gli scarti di sacchi plastici lavorati che vengono poi trasformati in nuovi sacchi;
  • Termisol recupera e riutilizza gli sfridi e i residui di lavorazione di prefabbricazione meccanica di lamiere di acciaio e alluminio e materiali metallici, oltre a i cartoni di imballaggio e i pallet per le spedizioni di materiali;
  • Unigum ha attuato un progetto di recupero dei Dispositivi di Protezione Individuale come nuovo materiale (es. sottofondi per giardini, ecc.).
  • Venator recupera rifiuti e utilizza sottoprodotti, perseguendo il principio dell’economia circolare.

Alcune aziende del Comparto (ENI, Gruppo Biokimica, ICAP-SIRA) si sono attivate per sostituire le sostanze usate nel proprio processo produttivo con alternative meno pericolose.

Le aziende del Comparto operano la suddivisione dei rifiuti prodotti, distinguendoli secondo le caratteristiche di provenienza e pericolosità. I materiali oggetto di raccolta differenziata vengono inoltrati a consorzi specifici o ad imprese autorizzate per il loro smaltimento o riutilizzo.Nel 2022 sono stati prodotti rifiuti da attività produttive o industriali per circa 60 mila tonnellate (+17,5% rispetto al 2021), di cui il 78,0% sono rifiuti non pericolosi.

Nel 2022 le aziende del Comparto hanno speso circa 2,5 milioni di euro per il trattamento dei rifiuti.

Si stima che circa il 15,4% dei rifiuti smaltiti siano trattati in siti all’interno della Regione Toscana. Il fatto di dover trattare la maggior parte dei rifiuti fuori regione (anche all’estero) è un chiaro segnale della mancanza di infrastrutture adeguate sul territorio, fondamentali in ottica di economia circolare e per ridurre l’impatto causato dal trasporto dei rifiuti.

Per quanto riguarda la modalità di smaltimento dei rifiuti, come illustrato nel grafico a torta, circa il 71,8% dei rifiuti viene riciclato. Questo dato particolarmente positivo è dovuto alle alte percentuali di recupero di rifiuti non pericolosi da processi produttivi e di manutenzione degli impianti.

Le Aziende del Comparto mantengono il trend estremamente virtuoso dell’avvio a riciclo dei propri rifiuti prodotti, segno di una elevata e costante attenzione alla sostenibilità e alla riduzione dei propri impatti ambientali. Tuttavia, la bassa percentuale di rifiuti trattati all’interno della Regione, mostra le carenze territoriali più volte richiamate negli anni all’interno di questo documento.

Nel novembre 2021 la Regione Toscana ha pubblicato un Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse esplorativo destinato alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo dei rifiuti, il cui esito ha prodotto 32 potenziali progetti conformi ai requisiti imposti dalla Regione.

È importante però richiamare ancora una volta i limiti progettuali che la Regione Toscana intende dare al nuovo Piano di Gestione Rifiuti e Bonifiche (ora Piano Economia Circolare e Bonifiche) escludendo a priori la progettazione e costruzione di nuovi impianti di termovalorizzazione.

Tale principio è estremamente restrittivo sia nei confronti della normativa nazionale che di quella comunitaria che, oltre alla prevenzione, riduzione, riutilizzo e riciclo, prevede anche il recupero energetico.

Soprattutto in presenza di una crisi energetica come quella attuale, la produzione di energia da rifiuti non dovrebbe essere esclusa a priori ma addirittura incrementata: le attuali tecnologie consentono infatti di avere prestazioni elevate e rispetto stringente dei limiti di emissione.

A livello locale, proprio su questo tema, Confindustria Livorno Massa Carrara sta sostenendo le “ragioni del NO” allo spegnimento del termovalorizzatore di Livorno, a favore del rinnovo dell’AIA da ottenere con un revamping dell’impianto.

Le Aziende del Comparto manifestano inoltre grande preoccupazione per l’entrata in vigore del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (RENTRI) la cui applicazione operativa mostra notevoli criticità, con il rischio concreto di ripetere una esperienza fallimentare come il SISTRI. A questo proposito Confindustria Livorno Massa Carrara, è impegnata nella partecipazione ai gruppi di Lavoro Nazionali per rappresentare le esigenze delle Aziende.

OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO DEL COMPARTO CHIMICO TOSCANO RELATIVAMENTE ALLA GESTIONE DEI PROPRI IMPATTI AMBIENTALI:

  • Efficientamento energetico – continua evoluzione delle attività produttive e di ingegnerizzazione, sostituzione delle attrezzature con alternative tecnologicamente più avanzate ed efficienti; installazione di impianti fotovoltaici e incremento dell’efficienza energetica;
  • Riduzione degli impatti ambientali – iniziative per ottenere il calo delle emissioni da parte dei processi produttivi; ottimizzazione dei processi stessi e utilizzo consapevole delle risorse; implementazione di progetti di produzione di carburanti bio; riduzione degli sfridi di produzione e della generazione dei rifiuti; sostituzione progressiva di materiali con soluzioni riciclate e maggiore divulgazione di informazioni su tematiche di sostenibilità ambientale.